“ Comprendere l’altro è un desiderio,
un movimento di tutto il proprio essere
nato dalla scoperta della relazione ”
Laura Boella
La Casa dei Bambini è un sogno e, insieme, un progetto.
È un processo che si significa come una non – forma che diviene forma, che racchiude pensieri e desideri, che sa essere luogo della storia narrata dai sognatori.
Lo spazio dell’incontro comune lo abbiamo trovato nel mettere al centro la persona.
C’è bisogno di riflettere sull’etica come valore, come pre – condizione filosofica per attuare relazioni significative, ma anche come modo di “porsi” nel mondo e, di conseguenza, di attuare delle scelte.
Ecco le tracce di queste scelte:rispetto dell’individuo come persona che testimonia un’esperienza unica, credere nelle potenzialità dell’essere umano, avere un approccio positivo nei confronti della persona, rispettare la sua pelle, la sua lingua, la sua storia, le sue difese.
Ed ancora:credere nella persona, nella sua possibilità di essere agente e creatore della propria storia, nella sua capacità di trasformazione in un contesto di fiducia, di sicurezza affettiva, di libertà di espressione.
È un incontrare l’altro nell’empatia, che è fondamento – come ci ha insegnato la filosofa Edith Stein – di tutti gli atti con cui viene colta la vita psichica altrui, ciò che consente al soggetto di comprendere la gioia e il dolore dell’altro come esperienza vissuta, che a quello lo lega.
L’agire etico è il sentirsi responsabili dell’altro, è un rapporto che indica tensione, movimento, azione.
È mettere in gioco una relazione in cui l’altro esiste perchè è riconosciuto.
L’antica lingua greca chiama la persona “prosopos”:colui che mi sta di fronte.
A ciascuno di noi la scelta dell’incontro.
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